logo-sito.gif

Cenni storici

Home
Introduzione
Razze
Il sistema delle classi
La crescita del personaggio
Morte e resurrezione
Cenni storici
Immagini
Scrivi allo Staff

Il mondo dei mortali come ora lo conosciamo è composto dall’enorme e unico continente di Vaalbara, più qualche piccola isola spara qua e là lungo le sue coste. Come i grandi dotti dell’Accademia hanno provato, il nostro pianeta è una sfera che gira sia sul proprio asse, sia su di un’ orbita di rotazione attorno alla grande stella che i mortali chiamano Sole e che illumina il giorno, mentre la notte, la Luna sua sorella, rischiara la strada ai viaggiatori. Il nostro pianeta risente ancora dei grandi sconvolgimenti dovuti alla guerra che eoni fa coinvolse il misericordioso Firan e Onar-Saa l’iracondo. Questi erano due fratelli, e come tutti i fratelli erano legati da un grande amore e da una grande invidia; il primo era bello, intelligente e dotto su ogni cosa del creato, lento all’ira e facile al perdono, mentre il secondo era possente, irsuto e ferino anche nel comportamento. Un giorno Firan il misericordioso decise di plasmare una creatura a sua immagine e somiglianza per fargli dono del mondo e metterla a capo di tutte le piante e gli animali e chiamo questa razza Ierui. Gli Ierui scesero nel mondo non come ospiti, bensì come il loro creatore li aveva plasmati: primi tra le creature mortali, vivendo in armonia con il creato, riuscirono a prosperare e a diventare dotti sulla fisica e sulla magia che sono le scienze che governano il mondo.

Onra-Saa però, invidioso della creazione del fratello, creò un essere vivente a sua immagine e somiglianza, forte, possente e spietato, che si adattasse a vivere in qualsiasi ambiente e lo mise nel mondo per contrastare la forza degli Ierui; chiamò questa razza Uomini. Gli uomini si scontrarono spesso con gli ierui, ma senza successo, poiché non avevano speranze di penetrare oltre le alte mura della grande città di Lisia.

Il piano di Onar-Saa sembrava fallito, invece era solo all’inizio; infatti dopo aver temprato nel sangue la sua creazione decise di rafforzarla con il fuoco per renderla più forte. L’iracondo decise di mandare una pioggia di fuoco su Vaalbara per cancellare ogni forma di vita, sperando però che la sua creazione potesse resistere alla sua ira. A quel punto, Firan il misericordioso, con il suo scudo argenteo, coprì le sue creature predilette e quanti più umani poteva, per salvarli all’ira del fratello. Il mondo fu quasi annientato dalla forza della pioggia di fuoco, le città ierue distrutte e quasi la totalità degli umani uccisa, un enorme deserto occupò la parte centrale del continente, rendendo la vita quasi impossibile ai mortali. Ai giorni nostri infatti le zone abitate sono quelle limitrofe all’estremo nord e all’estremo sud.[…]

Tratto dall’opera di Maximus Tirrel ”De Orbis terrarum”

[…]A nord si trovano i territori degli Ierui, principalmente riuniti nelle città di Nuova Lisia e Spes;sono i più abili artigiani tra i mortali, posseggono maestria in tutte le arti che gli sono state donate dal misericordioso Firan. Sono organizzati in un sistema democratico rappresentativo monocamerale; al di fuori delle città si trovano i grandi latifondi degli intendenti, e pianure sconfinate dove si celano ancora vasti gruppi di barbari nomadi che compiono scorribande in lungo e in largo per la regione. A ovest di quest’ultima si trova l’arcipelago di Asmor, abitato da una grande mescolanza di razze. Sette isole di origine vulcanica, probabilmente nate a seguito della pioggia di fuoco; queste genti vivono di commercio marittimo e sono guidate dalla figura del Grande Ammiraglio, carica che viene assegnata con la votazione annuale dei più ricchi e influenti armatori delle isole. All’estremo sud, nel cuore di una regione fredda e inospitale, in una grande città situata alla foce del fiume Vamori abitano i Vanir, un misterioso popolo fortemente isolazionista che basa la propria sussistenza sul mare. Dotati di una grande spiritualità, fanno della religione un elmento fondamentale della loro vita. Questi vivono di commercio e scambi ma anche di atti di pirateria e saccheggi; sono retti da un sovrano e fisicamente assomigliano quasi in tutto ai loro possenti cugini della grande valle del Corm. La Valle è una vastissima regione situata nel comprensorio della catena montuosa dei picchi degli Dei, all’interno della quale è situata la grande città di Nolvork, capitale di quei territori. La monarchia è principalmente legata alla linea di sangue dei discendenti dell’Ammazza Draghi Lennox Noland, e poggia le sue basi su una solida nobiltà guerriera che amministra i territori appartenenti al proprio Clan per conto del Re. Il grande deserto è la terra degli umani delle Oasi, divisi in tribù ma riuniti sotto la guida della grande città di Sadira; vivono di poco, accontentandosi di ciò che il deserto gli può offrire. Rigettano il lusso e l’agio, trovano la vita cittadina oziosa e contro natura; hanno un grande rispetto per le donne e la linea di sangue dei loro capi, gli Amenokal, è matrilineare. Da qualche parte tra i territori dei Vanir e il grande deserto vive il popolo degli Illiri, che gli scienziati dell’Accademia dicono esser composti da magia pura perché niente hanno a che fare con le normali creature di Vaalbara; sono esseri umanoidi e bipedi, dotati di un intelletto sovraumano; si dice che il loro nome derivi dalla divinità che venerano, Ilir; questi dovrebbe addirittura abitare tra loro, parlargli, e dispensare ordini alla loro casta sacerdotale.

 Nelle grandi foreste tropicali dell’est, si celano creature immonde che chiamano Sauri, incroci tra uomini e lucertole, di una ferocia innaturale. Guidate da un leader che di volta in volta soppianta il precedente in duello, spesso si spingono oltre i confini della foresta per razziare intere regioni e cercare di imporre il loro dominio. Pochi esploratori sono in grado di comprender il loro linguaggio, e si crede siano organizzati in ceppi di sangue o tribù riunite infine sotto il comando di quello che loro chiamano Imperatore.

Per tutta Vaalbara si celano infine creature di cui ogni giorno si scopre l’esistenza: uomini, bestie o entrambe le cose in un corpo solo; esperimenti divini mal riusciti alcuni dicono, altri pensano siano solo delle perversioni naturali provenienti da incroci inumani.[…]

 Tratto dall’opera di Maximus Tirrel ”De Orbis terrarum”

[…]I nostri sono tempi di pace e prosperità, i regni stanno consolidando il loro dominio sui territori che giorno dopo giorno riescono a strappare alla natura selvaggia, e le guerre sono ormai così lontane nel tempo che le antiche rivalità sembrano scomparse. Un tempo però non era così; infatti pochi anni fa, nel nel 610 a.u.c. fu combattuta la più grande battaglia di tutta la storia dei mortali. Per comprendere meglio come si giunse a questo scontro bisogna approfondire la situaziione del tempo.

Lo scontro fu combattuto tra lo schieramento del Senato ieruo, il grande contingente dei possenti lupi del Cormick,gli uomini del deserto devoti al grande Matai e i mercenari selkiti; dall’altra parte i seguaci del teocrate Adam el’Amir e l’esercito illiro. La battaglia fu vinta dalla triplice intesa nonostante il tradimento dei mercenari selkiti, ma questo non è il centro della questione; l’importante è conoscere il perché degli avvenimenti e come si è giunti a certi fatti.

La teocrazia vessava da tempo le genti delle oasi, e il primo grande ribelle fu proprio un discendente dell’ultimo Amenokal laico, e il suo nome era Matai el’Maribel. Questi era un uomo saggio e brillante, nonostante la sua giovane età era un abilissimo oratore, capace di incantare intere folle con i suoi discorsi; deciso più che mai a ribellarsi alla teocrazia, iniziò a reclutare uomini stanchi come lui di quel regime. Scoperto dalle spie dell’Amenokal fu costretto a fuggire e dopo un lungo pellegrinare si presentò innanzi al Senato della Repubblica ierua per chiedere aiuto.  La questione era spinosa e difficile da affrontare, molto tempo passarono i senatori a decidere il destino di Matai, ma alla fine, dopo un lungo consiglio, decisero di scendere al fianco del vecchio nemico per sconfiggere quello nuovo. Il grande condottiero e Leale Rappresentate del Senato Ieruo nelle terre di Spes, Casnar Sheridon decise di accompagnare la spedizione con i suoi lupi, condottieri indomabili temprati da mille battaglie. Decisi a non fallire in quell’impresa, i consoli Remus Derin e Albus Coris proposero di reclutare un folto numero di mercenari selkiti per esser sicuri di sopraffare il nemico anche nel numero.

 La battaglia infuriò il 10 Quinto 610 a.u.c. a poche miglia di distanza dall’oasi di Sadira e gli storiografi non sono ancora unanimi sulla stima dei caduti, alcuni dicono poche centinaia, altri parlano di parecchie migliaia di morti. Questa è una data epocale, destinata a segnare il destino di molti anni a seguire; l’esito di questa grande battaglia pose fine alla teocrazia e stabilì la situazione politica attuale, imponendo alle oasi un periodo ventennale di tributi.[…]

Numero visitatori              Numero visite