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Vanir

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Tra gli umani che abitano il freddo e inospitale sud, vi sono anche i Vanir; questi hanno dimora sulle isole formatesi dall’accumulo di detriti portati nel tempo nel delta del fiume Vamori. Questa posizione ha sempre permesso loro di prosperare in quella regione popolata da numerosissimi abomini e creature spaventose.

I Vanir sottostanno al potere assoluto del re; questi dovrebbe essere scelto tra i guerrieri più valorosi del regno, ma quasi sempre la carica viene assegnata all’erede diretto del precedente sovrano.

La popolazione di Vanora non è quasi per nulla dedita all’agricoltura, ma basa la propria prosperità e sussistenza sul mare; grazie ad un intenso traffico di commerci marittimi, e a frequenti atti di pirateria e saccheggi, i Vanir si possono permettere merci oltremodo costose e provenienti dall’altro capo del mondo.

La loro società è semplice, basata sul rapporto di sottomissione che è la base del contratto sociale, con il quale ogni cittadino cede una porzione della sua libertà nelle mani del re, perché questi gli garantisca pace e prosperità. La nobiltà, se così si può chiamare, è una classe sociale aperta nella quale, chiunque sia particolarmente valoroso può entrare; questa aristocrazia di spada permette un continuo ricambio di uomini valorosi e capaci ai vertici delle istituzioni militari, ma d’altra parte può anche permettere a coloro che godono di forte consenso di rovesciare il sovrano.

La religione dei Vanir affonda le sue radici fino alla creazione del mondo, ed è essa stessa fondata sulla forza; infatti il pantheon degli dèi che essi adorano era formato da 5 divinità: Amu padre creatore di tutte le cose, nonché del passato, del presente e del futuro. Il suo nome è composto dalla prima e dall’ultima vocale dell’alfabeto, con l’aggiunta della consonante che occupa la posizione centrale. Egli è inoltre il sommo custode della vita e della morte, lui solo decide chi debba varcare la porta del regno dei defunti. Nella sua creazione fu aiutato dai suoi figli: Bål, signore del fuoco, protettore dei fabbri e custode delle arti metallurgiche; Luft signore dei venti, ispiratore di poeti e custode della scrittura; Jord signore di tutte le terre emerse, colui che protegge i valorosi e comanda sulle creature viventi; infine Hav colui che creò i grandi mari, protettore dei marinai e custode delle arti curative. Le leggende dicono che un giorno, Hav dopo una lunga discussione con il padre, prese una lunga ascia da guerra e la conficcò nella testa di quest’ultimo spaccandola in due. Il parricidio fece assorbire ad Hav i domini che prima erano del padre, facendolo assurgere a nuova figura centrale nel pantheon dei Vanir; divenuto signore della vita e della morte egli decise di inabissare la porta degli inferi, rendendo cosi impossibile entrarvi senza che lui potesse accorgersene.

Per saperne di più

 

Descrizione fisica e abbigliamento

La corporatura è come quella dei loro cugini del Corm, alti, forti e slanciati; usano portare i capelli e la barba lunga, entrambi raccolti in trecce o code. Anche il loro abbigliamento non è molto diverso; infatti a causa del freddo e delle rigide temperature, sono spesso ricoperti di pellicce o abiti molto pesanti, intessuti con una lana assai grezza. Sono soliti vestire con i colori tradizionali del clan di colui che fondò la comunità molti secoli prima, Anvil Dughall, cioè il porpora e il nero.

Il mare

Questa enorme massa di acqua rappresenta per i Vanir la prima fonte di cibo, e il tramite per i loro commerci. Segregati per loro stessa volontà, e per difendersi dalle immonde creature che abitano le zone limitrofe al delta del fiume, i Vanir si sono sempre rivolti al mare per riuscire a sopravvivere. Abili costruttori di navi e ottimi conoscitori delle stelle, furono i primi ad intrattenere rapporti  con le popolazioni che abitano al di là del grande oceano. I loro viaggi per mare però non erano sempre pacifici; infatti molti ricchi armatori ingaggiavano equipaggi di sbandati pronti a tutto con l’intento  di abbordare navi  cariche di merci, o di saccheggiare dei piccoli villaggi costieri per arrotondare i profitti. 

I Vanir sono anche un popolo di grandi esploratori; infatti, nei secoli, molte navi partirono alla volta di terre lontane per disegnare mappe e scoprire nuovi territori, ma a tutt’oggi non si è ancora riusciti a disegnare una carta completa di Vaalbara. Kven Gurnisson fu il più grande esploratore di Vanora, egli disegnò le carte del grande mare intorno al polo sud, fino poi a scoprire le isole di Asmor,un gruppo di isole lontane,nei pressi del circolo polare artico.

La corona

Nei secoli i territori sotto il controllo dei Vanir sono quasi rimasti immutati; infatti appartengono a questo regno,oltre alle isole nel bacino del Vamori, i territori limitrofi alle montagne denti di drago,e il piccolo villaggio di Gord, situato poco più a nord.

Il sovrano è un monarca assoluto, inizialmente proclamato tale per la sua forza in battaglia, ma con il passare degli anni la carica divenne ereditaria. Spesso, quando cambia il sovrano, cambia anche tutta la schiera di persone a lui vicine che lo aiutano nell’attività di governo e nell’amministrazione della giustizia. Non ci sono organi che fungono da intermediari tra i sudditi e il sovrano, e questi spesso dedica giorni interi della settimana per ascoltare il suo popolo e dirimere le controversie più importanti.

Il Pantheon dei Vanir

La religione permea tutti gli aspetti della vita di un Vanir; gli dèi sono 4 e a questi vengono dedicati piccoli altari votivi o addirittura grandi templi. Le divinità del pantheon vanir sono: Hav, signore delle acque, Bal, signore del fuoco, Luft signore dei venti e Jord signore delle terre emerse.

Tra queste la più venerata è Hav; raffigurato come un uomo canuto dalla barba e i capelli lunghi, imbraccia sempre un’ascia nella mano destra, e una bussola nella sinistra. Hav nella mitologia Vanir, uccise suo padre a seguito di una lite; si narra che Amu, suo padre, volesse aprire il regno dei morti, per riversare le anime e i corpi dei defunti nel mondo dei vivi scatenando così il caos.  Hav era contrario, come la tradizione voleva, sosteneva che coloro che erano morti avrebbero dovuti meritarsi il ritorno sulla terra con delle imprese eroiche contro le bestie degli inferi. Dopo un’accesa discussione Amu minacciò di bandire Hav nel regno dei morti, ma questi in tutta risposta, imbracciò la sua ascia e la conficcò nella testa del padre. Con quel gesto il figlio acquistava i domini che prima erano riservati al padre, diventando così il signore anche della vita e della morte. Per evitare che potesse accadere che coloro che erano morti tornassero tra i vivi, inabissò il portale del regno dei morti e lo rese irraggiungibile per i mortali. (eventualmente da aggiungere la questione che si accorgono di quando vengono gli dei a visitare il regno dei morti perché vedono,luce,fumo o altro- in più discorso sul carattere per ogni divinità)

Bal, un possente uomo, pelato, dalla carnagione chiara e sporco a causa delle esalazioni delle forge, viene quasi sempre abbigliato con un rozzo grembiule di cuoio; nella mano destra regge un martello, pronto a forgiare qualche enorme spada, o scintillante armatura, mentre le sinistra brucia tra rosse fiamme, con il palmo rivolto verso l’alto.

Luft è un giovane imberbe, dai lunghi capelli bianchi che incurante si getta nel vuoto sorretto dai venti.

Jord viene raffigurato come un uomo pronto ad andare in battaglia; protetto da un’armatura pesante, tiene appoggiata sulla spalla una grande spada, mentre con la sinistra accarezza un orso che gli cammina a fianco.

Storia dei Vanir

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